L’abito fa il monaco, altroché!

Negli ultimi decenni la pubblicità, insieme alla globalizzazione, ha aumentato in maniera considerevole l’importanza dell’apparenza, tralasciando a volte la sostanza. Che questo possa piacere o no, non è molto importante, quando questa è la realtà.
Apparire per conquistare. Questo sembra il motto di un’intera generazione, quella del terzo millennio che ha messo da parte lotte sociali e perseveranza e che si prepara ad entrare prepotentemente nel mondo di domani.
In questo grande cambiamento ha avuto ovviamente un ruolo chiave la tecnologia; se già i telefoni cellulari prima ed il computer poi, avevano dato la possibilità a tutto il mondo di connettersi, i social si sono trasformati nell’arma giusta per farsi conoscere ovunque.
Personaggi famosi, attori, cantanti, calciatori e relative consorti. I loro profili e le immagini della loro vita privata li hanno resi più umani, più alla portata di tutti. Ed hanno dato agli ammiratori la possibilità di interagire con i loro beniamini, tanto da farli sembrare quasi degli amici che vivono lontano.
I profili dei personaggi più famosi hanno anche milioni di followers, i video delle band più in voga hanno decine di milioni di visualizzazioni, i loro canali centinaia di migliaia di iscritti. Ogni foto postata sui loro profili Instagram arriva ad avere migliaia di like nel giro di poco, le immagini fanno il giro del mondo e vengono continuamente condivise dagli utenti.
E dietro a questi personaggi ci sono agenzie e professionisti pagati per curare l’immagine del loro clienti.
Perché dietro a questi numeri impressionanti, ovviamente c’è il guadagno.

Campagne pubblicitarie, strumenti che consentono di monetizzare questa mole incredibile di click, hanno reso possibile il massimo sfruttamento dell’immagine.

Ma è possibile monetizzare anche se non si è già famosi?

La risposta è sì, anche se ovviamente si ha bisogno di qualche virtuosismo in più.
Essendo il nostro un mondo che guarda molto l’apparenza, il numero di followers di un profilo Instagram è il primo biglietto da visita per chi vuole farsi conoscere, spesso più importante della qualità stessa.

In molti, per aumentare visibilità, decidono di comprare followers.
La prima cosa che viene notata, appena si apre il profilo, è il numero di followers, cioè quante persone seguono gli aggiornamenti di un utente. L’uso continuo di social ha fatto in modo di creare nuovi personaggi, magari sconosciuti a chi non li utilizza, eppure famosissimi per i numerosi utenti di Instagram.
Basti pensare a quante categorie fanno dell’immagine la principale attrattiva: modelle/i, fotografi, artisti che espongono i loro lavori senza dover pagare una galleria. Ma anche agenzie, negozi di abbigliamento, parrucchieri, estetisti, ristoranti o persone che vogliono semplicemente condividere le loro avventure.
Comprare followers, comprare like, comprare visualizzazioni a prescindere dal social network che si utilizza, è un “trucchetto” che consente di gonfiare un po’ il numero di visitatori di una pagina e di farla apparire più sostanziosa. Ci si può chiedere se questo sia giusto oppure no, ma se usato con moderazione e gli incrementi vengono fatti in modo da sembrare quasi spontanei, può essere un’arma vincente per ottenere quella popolarità che poi potrebbe trasformarsi in guadagno ed, in alcuni casi, in contratti veri e propri.
Se il motto di questi giorni è apparire, i social offrono l’opportunità di cavalcare l’onda e inventarsi un lavoro sfruttando appieno la propria immagine.